Primavera 2017 – Attività medico-chirurgica
Dal 29 aprile al 27 maggio 2017, come di consueto a primavera, ASPOS ha inviato medici e infermieri ad Adua. Questa volta il gruppo è stato particolarmente numeroso, articolato su due turni, e composto in parte da volontari venuti ad Adua per la prima volta.
Oltre ai “consueti” Giuseppe Marinaro, Carlo Tripepi, Alberto Granata,Luigi Marcon, Giampaolo Fasolo, Leda Signori,Daniela Battistini, Landino Cugola,Vittorio Rossi e Loredana Zorzi, a fare per la prima volta questa esperienza sono venuti due chirurghi, Giordano Chiara e Dan Amroch,una pediatra, Natalina Faion, un ginecologo, Roberto Carugno, una giovane dottoressa, Francesca Federici,e diverse altre collaboratrici: Giada Corzato, Federica Basso, Elisa Scolaro. Lì c’è stata la preziosa collaborazione di suor Pauline e di Pasquale Roberto.
E’ stato un periodo di attività fondamentale per lo sviluppo del progetto “Ospedale di Adua”. Oltre ad avere svolto lavoro medico questa volta superiore per quantità a tutte le altre volte, si è lavorato intensamente per completare l’aspetto “istituzionale” del progetto.
L’afflusso dei Pazienti è stato sorprendentemente numeroso: talvolta al mattino, ai cancelli della Missione, è stato necessario far intervenire la Polizia per controllare la massa delle persone che chiedevano una visita. Di conseguenza, si sono superati di gran lunga le 1.000 visite, i 100 interventi chirurgici e si è dovuto eseguire un successivo impressionante numero di esami di laboratorio e di indagini strumentali.
Inoltre, grazie alla presenza “in loco” di Gerardo Gatto, Eugenio Campana e Alfonso Fossà che hanno il compito di seguire lo sviluppo dell’ospedale sia dal punto di vista burocratico che amministrativo, si è lavorato intensamente allo scopo di ottenere l’accreditamento sia della struttura che del personale, compresi i volontari, sulla guida di nuove disposizioni dell’Autorità etiopica, recentemente emanate.
Il personale volontario deve, allo scopo di ottenere un permesso di lavoro perpetuo in Etiopia, presentare un numero ridotto di documenti che, però, devono seguire un iter particolare (vedi la sezione “Contatti” del nostro sito). E stato chiesto il riconoscimento dell’ospedale come “Health Center” con l’autorizzazione, in più, di effettuare interventi e prestazioni di alto livello, che già si eseguono.
Sono state acquistate nuove attrezzature: un ecografo di ultima generazione, un apparecchio radiologico “a C”, una emoteca, la dotazione per quattro sale operatorie e la terapia intensiva post-operatoria, la centrale di sterilizzazione, la cucina.
Visto il tempo necessario per giungere al completamento di quanto suddetto, non si ritornerà in autunno ad Adua, ma si rinvia la prossima missione operativa ad inizio 2018