UN ANNO DRAMMATICO
Sono molti mesi che nel sito della nostra Associazione non compaiono i consueti rendiconti dell’attività. Non significa che ASPOS sia rimasta inattiva. Il solo indicare brevemente quello che è stato fatto sembrerebbe un rapportino redatto per fini di bilancio. Va fatto, sicuramente, ma alle sue spalle ci sono avvenimenti di così drammatica importanza da suscitare commozione e stimolo ad ulteriore attività. Tutto si poteva pensare, ma certamente non che scoppiasse una guerra fra le più terribili che si possono raccontare, fratricida, di pulizia etnica, di violenza inaudita diretta anche contro donne e bambini, di spietatezza contro persone disarmate, contro fedeli che si immolano per difendere i simboli della loro Religione, di vandalismo scientificamente perpetrato per ridurre alla fame e alla disperazione un intero popolo.
E lì in mezzo il nostro ospedale e la nostra Missione, con le Suore, con pochi volontari italiani, con medici cubani ed etiopi, con infermieri e tecnici: tutti travolti da questa improvvisa calamità. Eppure tutti lì stabili, coraggiosamente disposti a continuare la loro attività, senza defezioni, senza nulla chiedere, per settimane e mesi.
Confrontando con il loro operato, quello che abbiamo fatto qui in Italia è ridicolamente semplice, cose da nulla, utili forse solo per far capire a chi era là che non era solo, che aveva una famiglia alle spalle. Ecco quindi, in pochi sintetici punti, quello che ASPOS ha contribuito a fare in quest’anno nel quale, a causa del Coronavirus prima e della guerra in Tigray poi, non ha potuto inviare volontari in Etiopia.
E’ cominciata una collaborazione ancora più stretta con la Onlus “Amici di Adua”
Ha contribuito a tenere informati Soci e Simpatizzanti sugli avvenimenti e sulle iniziative.
Ha partecipato alla raccolta di fondi per l’emergenza alimentare dei profughi del Tigray .
L’Ospedale Missionario di Adua, miracolosamente rimasto intatto, è diventato estremamente prezioso. Vi lavorano anche Sanitari etiopici ritrovatisi lì, a causa della totale distruzione delle strutture nelle quali lavoravano. Grazie al lavoro di tutti, il Reparto Maternità è tra i più attivi.
Pur nelle grandi difficoltà attuali, sono anche ripresi i lavori di completamento della struttura.
La speranza è che, nel corso della corrente primavera, finalmente qualcuno di ASPOS possa riprendere ad andare ad Adua.
Un sentito ringraziamento è doveroso che giunga a tutti i Soci ed Amici che in questo periodo, generosamente, hanno sostenuto la nostra attività e l’emergenza alimentare.
Padova, marzo 2021